Alessio Princic nasce a Udine il 9 marzo del 1958. Si laurea nel 1982 presso la facoltà di architettura di Ljubljana, con la tesi “Tipologija in identiteta Slapnika” (Tipologia e identità del paese di Slapnicco) premiata con il premio “Prešeren per studenti”. Dal 1983 al 1992 collabora con l’architetto Federico Marconi a Udine e con l’architetto Pier Guido Fagnoni a Firenze, conseguendo in questo periodo anche la laurea presso la Facoltà di Architettura di Venezia. Nel 1990 apre il proprio studio a Udine e inizia l’attività come libero professionista. Prosegue gli studi presso la Facoltà di Architettura di Lubiana e nel 2000 completa il Magisterio (dottorato di ricerca). Nel 2005 diventa assistente e nel 2016 professore associato. Dal 2008 al 2016 è docente presso la Facoltà di Architettura di Maribor tenendo le cattedre di progettazione di “studio 1” (secondo anno) e “smart” (ultimo anno). Dal 2016 è Professore associato alla facoltà di architettura di Ljubljana tenendo le cattedre di “interior design”, di “tecnologia delle facciate” e di composizione architettonica come “referente” del seminario di progettazione. Ha partecipato a laboratori di progettazione nazionali e internazionali e tenuto conferenze presso le università di Milano, Trento, Lubiana, Trieste, Venezia, Londra. Con l’università sviluppa nuovi progetti di riqualificazione urbana che cercano un’alta qualità residenziale, spaziale ed emozionale. Nel 2015 è invitato dall’architetto Elviro di Meo a “Manifesto. L’architettura in 10 punti”, organizzata dall’Ordine degli Architetti di Caserta. Fa parte del gruppo di 10 architetti italiani chiamati a riscrivere i dieci punti dell’architettura, partecipa sviluppando il tema “le preesistenze”. I suoi progetti sono esposti in mostre a Pirano, Celovec, Udine, Ljubljana, Trento, Eisenstadt, Treviso, Milano, San Vito al Tagliamento, Oderzo, Ferrara, Pescara, Berlino, Madrid, Praga, ecc. e sono recensiti in libri e riviste nazionali ed internazionali. Nel 2007 viene pubblicata la monografia “Alessio Princic Architetto” nella collana “generazione di mezzo” curata dall’arch Paolo Vocialta.